DICONO DI LEI

Il gesto di questa figurazione, infatti, è un gesto teatrale, mimico; un gesto che "evoca" le situazioni del sentimento invece di ferirle. Esso si avvolge nei velari di un affettuoso ricorso alle sorgenti classiche della pittura, rivisitate nella memoria con sensibilissimo occhio interiore, per dare corpo sottile ai fantasmi dell'esperienza esistenziale, all'eco emotiva delle cose e deglli accadimenti, degli affetti, delle angosce e delle speranze che riempiono una vita.
Giorgio Seveso

...C'è, invece, chi pensa che i colori della pittura vengano dal profondo dell'immaginazione, dal cuore e dal senso umano, dalla memoria e dalla prefigurazione, dallo sguardo lungo sul mondo e tanto lungo che finisce per lievitare in un mondo altro. Annalisa Giovannelli appartiene a questa rarissima categoria di pittori.
Dario Micacchi

...E chissà quale è la e il colore delle nostre domande, Annalisa Giovannelli ce le indica chiare in un cappello rosso vivo da quale è difficile distogliere lo sguardo, in una scatola grigia che per me è nascere e chissà per voi, nella trama della stoffa d'Arlecchino nella quale è facile perdersi come in un labirinto, in un volo che ognuno di noi sogna di fare a per alzare i piedi e saltare quelle porte di cui non parliamo, ma la cui esistenza è impossibile negare, nella prospettiva di vertigine che indica un altro equilibrio, che rovescia attraverso una lente ciò che è comune, quotidiano, solito.
Arianna Bianchi


Una pittura che si associa alla poesia, che attraverso figure ed oggetti diviene in un certo senso allegoria della nostra stessa vita. Sentimenti ed emozioni trasudano dalle sue immagini, realizzate con forma stilistica ineccepibile, avvolte dal cromatismo quasi ideale: fette di cielodove la luce del giorno non trionfa, il tutto in un azzurro cullante, in una sorta di latente timore che realmente "i sogni svaniscano all'alba" e con loro evapori quella poesia del vivere che Annalisa distribuisce con i suoi quadri.
Paolo Pisani


Questa pittura è come percorsa da una luce liquida, da quella che io chiamerei: "una luce virtuale".Trasversalità e virualità della luce, dunque, e infine virtualità della luce nella pittura. E così Annalisa tocca corde, che lo sappia, o che non lo sappia, della sua e della nostra sopravvivenza, come sempre accade per i veri pittori.
Sergio Vacchi


Nei dipinti di Giovannelli si respira un'aria di delicata affabulazione; l'artista è giunta allo scalo felice di un immaginario che media fra la vicenda utopica, sconfinante dal possibile e le spoglie di un vissuto luminoso. Ed è apprezzabile, anzitutto, la caratura linguistica: quadri come il Viaggio - con l'improbabile barchetta e la fiorente fanciulla ignuda e il giovinetto col vestito alla marinara e l'ombrellino rosso -, o la coppa fiorita di Natura Benigna (un Caravaggio benedetto dalla grazia, tutto primavera), o le figure-ritratto, di assoluto puntiglio morfologico a sostegno dello scavo psichico, sono tutti di ottima fattura.
Renato Civello
 
 
 

© Annalisa Giovannelli -